I LABORATORI DEL CORPO
a cura di Ivano Gamelli
Partire dall’imperfezione e dal limite è un po’ come ritrovarsi a osservare la realtà capovolgendo il cannocchiale, per scoprirsi attenti alle percezioni permeati da finitudine del nostro corpo in vita.
Un punto di osservazione indubbiamente diverso che, confesso, ebbi l’occasione di frequentare solo quando, nel 1985, la mia avviata e gratificante attività di danzatrice subì un brusco arresto a causa di un gravissimo incidente stradale. Un black-out in cui la mia ricerca corporea e artistica fu messa a dura prova dal silenzio del mio corpo immobile: una “sala d’attesa” dove mi trovai ad aspettare il mio primo, nuovo movimento, che già sapevo imperfetto. Nei primi drammatici mesi che seguirono l’incidente stradale, mi convinsi che alle diciotto parti fratturate della mia struttura ossea avrebbero potuto fornire informazioni e cura le parti rimaste intatte, dando forma a un nuovo, diverso equilibrio. Quel viaggio di risalita doloroso e solitario iniziò dentro il corpo e la sua memoria, nella “memoria poetica del corpo” come chiamai, una volta lasciate le stampelle, la partitura gestuale (l’insieme degli esercizi) che mi vidi costretta a inventare per non lasciare il mio recupero unicamente in mano ad altri; […]
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